Tra i luoghi preferiti da visitare, soprattutto dagli stranieri, c’è Largo Maradona dove brilla il murale dedicato a Diego: «Prima i Quartieri Spagnoli erano considerati in un certo modo – spiega il presidente della II Municipalità, Roberto Marino – ora sono polo di attrazione turistica e per questo serve equilibrio tra la folla, le tante attività presenti e la vita da tutelare dei 18mila residenti che reclamano quieto vivere». Durante i giorni caldi è stato regolamentato il flusso di presenze con l’aiuto di tutor, polizia locale e protezione civile: «Vico San Sepolcro è stato scelto per salire e Vico Giardinetto per scendere». La guida turistica Valeria Cacciapuoti dell’associazione Le Capere fa notare: «Il murale di Maradona è diventato una sorta di tempio laico dalla sua dipartita. Di solito le opere di street art, perché tali, sono destinate a scomparire col tempo, invece il suo murale, nato nel 1990 ad opera di Mario Filardi, col restyling nel 2017 di Francisco Bosoletti, street artist argentino, ha subito un’evoluzione ed è diventato oggetto di pellegrinaggio da parte di visitatori provenienti da tutto il mondo. Per loro, lì c’è la tomba di Maradona».
Carnevale al Museo Ferroviario di Pietrarsa. L’evento si svolgerà in due giorni Sabato 26 e Domenica 27 febbraio 2022.
Le Capere, in collaborazione con l’associazione Musicapodimonte, organizzano una visita guidata dedicata a grandi e piccini con un bellissimo spettacolo teatralizzato per i più piccoli.
Napoli – Sabato 26 febbraio 2022 l’associazione Le Capere Tour Napoli propone un pomeriggio alla scoperta del “Museo delle torture”, un museo unico nel suo genere. Il Museo delle torture di Napoli, infatti, è l’unica realtà di un museo di questo genere presente nel Sud Italia, ed è anche uno dei musei napoletani più visitati nell’ultimo anno, secondo gli operatori turistici. L’idea di concentrare in un unico luogo questa inedita raccolta è di Paolo Lupo che, spinto dal grande interesse per la storia della sua città e per una passione per oggetti sconosciuti legati alle torture, ha raccolto ben 60 pezzi (oggetti rari risalenti al XVI – XVII – XVIII sec). Musei del genere sono già presenti in diverse città europee ma c’è da aggiungere che Napoli è stata una delle poche in cui l’Inquisizione non ha mai attecchito fino in fondo
Donne che raccontano Napoli, così si definiscono Laura Capozzi e Valeria Cacciapuoti, fondatrici dell’associazione Le capere. Organizzare tour alla scoperta della città e dell’intera Campania più che un lavoro è, per loro, una missione: far scoprire il territorio a chi vi è nato e a chi viene a visitarlo è il compito da svolgere e portare a termine.
La scelta del nome che si sono date fornisce una preziosa indicazione, le capere erano le donne che si recavano a domicilio, nelle case umili come in quelle ricche, per pettinare le clienti e nel farlo ascoltavano e chiacchieravano: pettegolezzi, intrighi amorosi, storie di successi e di fallimenti lavorativi e passionali, incontri e allontanamenti, arrivi e partenze, nascite e morti, tutto di tutti sapevano e tutto e a tutti raccontavano senza differenza di censo e nobiltà.
“Napoli è la città dell’amore e voi certamente sapete che tutte le cose in Napoli, dalle pietre al cielo, sono innamorate”… e con queste meravigliose parole di Matilde Serao iniziano le storie d’amore raccontate durare la visita guidata promossa da Le Capere Tour per San Valentino 2020.
Un appuntamento speciale durante il quale una “Capera”, innamorata di Napoli, racconterà ai partecipanti dell’evento le storie d’amore che si sono consumate al centro storico della città. Attraverso il racconto di piazze, chiese e palazzi si potrà conoscere la storia di coppie che si sono amate nei vicoli, tra luci e ombre.
La conoscete la storia di Catarinella Frezza e Stefano Mariconda? E’ dal loro amore che è nato o’ Munaciello! E la storia di Maria D’Avalos e il principe Carlo Gesualdo?
Anche Boccaccio si innamorò della sua Fiammetta presso il complesso di San Lorenzo Maggiore, dove poco distante avviene il pellegrinaggio presso la chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.
Qui le donne in cerca di marito fanno visita a Lucia D’Amore…
Sarà un’Epifania speciale al Complesso Monumentale di Santa Chiara, grazie ad un esclusivo evento organizzato dall’associazione Be Time in collaborazione con le associazioni Le Capere. Donne che raccontano Napoli e Napulitanata.
Domenica 5 gennaio 2020 una serata magica che vedrà prima una visita guidata straordinaria al Chiostro Maiolicato di Santa Chiara, poi un concerto nell’antico refettorio ed infine una sosta culinaria nelle cucine del convento. I partecipanti potranno quindi fare un’esperienza fuori dal comune, vivendo secoli di storia e di bellezza in uno dei monumenti più belli ed emblematici di Napoli, una testimonianza rara e preziosa della città.
Il Complesso di Santa Chiara vanta infatti sette secoli di storia. Le maioliche del suo chiostro vengono ammirate da visitatori che giungono da tutto il mondo, ma c’è di più: il 5 gennaio i partecipanti entreranno in ambienti solitamente non aperti al pubblico, attraversando i luoghi della clausura, il Museo e lo stabilimento termale di epoca romana risalente a circa 2000 anni fa.
Due donne campane, appassionate della loro terra, che hanno voglia di raccontare ciò che molte volte è invisibile agli occhi dei turisti e dei napoletani stessi. E’ così che prende vita l’associazione Le Capere: Donne che raccontano Napoli.
Sabato 27 luglio “Le Capere Tour” propone uno speciale itinerario alla scoperta della storia mitica di Partenope, proprio dove tutto ebbe inizio: dall’antico Largo di Palazzo, una giovane Capera racconterà quello che fu l’inizio di una grande civiltà e la nascita della forte e contesa Neapolis.
Ma è proprio questo il vero e originario nome di Napoli? Chi per primo approdò sulle coste campane? Qual è ancora oggi la zona più ‘vecchia’ della città? Tra miti e leggende, maghi e sirene la passeggiata condurrà i visitatori nel cuore di Napoli, a Castel dell’Ovo (esterno), lì dove tutto ebbe inizio.
Creato ed organizzato da Napulitanata e da Le Capere, Tammurriata Tour è stato realizzato per la prima volta nel maggio del 2018.
Si tratta di un tour narrato e musicato, in cui viene raccontata la storia della musica napoletana, con una Tammurriata, in cui il pubblico viene coinvolto nelle danze in Piazza Plebiscito, e con alcune canzoni emblematiche del repertorio classico da fine ‘800 fino a metà ‘900.
L’obiettivo di Tammurriata Tour è dimostrare che partecipare ad un Tour dedicato alla musica napoletana, non vuol dire necessariamente cantare ‘O surdato nnammurato come allo stadio, ma inserire il repertorio musicale all’interno del contesto storico e artistico/monumentale della nostra città.